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La ricetta della focaccia genovese

Focaccia genovese
Focaccia genovese

Da alcuni mesi preparo una focaccia che fa impazzire gli amici americani che frequentano casa mia.
Si tratta di una classica focaccia ligure, ben alveolata, croccante e… unta.
Ho seguito la ricetta del blog di Vittorio che potete trovare a questo link.

Per ovviare ai soliti problemi di traduzione, ho convertito le unita’ di misura e aggiustato:

1 cup of water at about 70f
4 tbs extra virgin olive oil
1 tbs salt
1 tbs of sugar (or honey)
2 and 3/4 cups of all purpose flour (00 better)
2 and 1/2 ts of dry yeast

Preparazione

Versare acqua, sale, olio e zucchero nella macchina impastatrice (altrimenti a mano sul banco).
Aggiungere meta’ della farina e mischiare per un paio di minuti.
Aggiungere il lievito che avrete sciolto in acqua tiepida con poca acqua*
Impastare per 15 min a velocita’ bassa (2 del Kitchen Aid).

Stendere sul baco e coprire. Lasciare riposare 10 minuti.

Oliare la taglia. Rinforzate l’impasto piegandolo una volta su se stesso. Posare l’impasto sulla teglia e ungere la parte superiore. Lasciare lievitare in forno spento con luce accesa per 1 ora circa, fino al raddoppio dell’impasto.

Stendere l’impasto per tutta la lunghezza della teglia senza ‘tirare”. Pressare energicamente per ottenere il risultato. Cospargere abbondantemente di sale e lasciare riposare per 30 minuti.
Versare circa 1/4 cup di acqua sulla focaccia e un po di olio. Schiacciare con entrambe le mani (con tutte le dita) in maniera energica e profonda per tutta la focaccia, in modo da creare i caratteristici buchi.

Lasciare lievitare in forno per 1 o 2 ore a seconda del clima.
Cuocere a 440f a media altezza per 20 minuti circa
Una volta sfornata spennellare di olio la parte superiore e far asciugare su un rack per biscotti.

* Aggiustare con farina l’acqua aggiunta per sciogliere il lievito. La relazione deve essere di 2 parti di farina per ogni due di acqua.

Buon appetito!

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Cultura

Il caffe’ giapponese negli USA

The Blue Bottle
The Blue Bottle

Tempo fa leggevo un articolo sul NYT sulla famosa macchina da caffe’ da 20000 dollari.
Si tratta di una maniera di preparare il caffe’ che e’ stata inventata negli Stati Uniti ad inizio del secolo scorso e poi caduta nel dimenticatoio. Il caffe’ prodotto riesce a mantenere tutto l’aroma del caffe’, senza tostare ulteriormente la miscela. Si basa sostanzialmente su due ampolle, una inferiore contenente l’acqua da bollire, una superiore che contiene la miscela. L’acqua in ebollizione si sposta nell’ampolla superiore dove rimane per il tempo necessario all’infusione, per poi ricedere per gravita’.
I giapponesi hanno reinventato questo principio aggiungendo una lampada alogena come fonte di calore, rendendo il tutto piu’ fancy e costoso con un’ottima operazione di marketing.

Il Blue Bottle cafe’ di San Francisco e’ stato il primo ad importare la famosa macchina, poi seguito, ovviamente, da un paio di cafe’ di Portland. Ho provato il caffe’ da Barista, qui nel Pearl ed e’ effettivamente unico.
Ovviamente ho subito voluto una diavoleria simile a casa e dopo un paio di ricerche ho trovato una macchina a vacuum per circa $80 che e’ capace di produrre un caffe’ molto simile a quello che vendono per $11 al bar.

Sono ormai due settimane e sia la Pavoni a pompa, sia la macchina per il caffe’ americano stanno facendo la polvere. Provare per credere…

PS: chiedo scusa ma d’ora in poi ho seppellito le a’, e’, u’ in quanto nel mio nuovo Mac non ho la tastiera italiana.