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Cena in italiano

Stanno per terminare le prime lezioni di italiano per turisti che ho organizzato qui a Portland. 
Si tratta di lezioni di base di lingua e cultura italiana per persone che intendono viaggiare in Italia e gustare maggiormente l’atmosfera italiana con un pizzico di conoscenza della nostra lingua.
Le lezioni si basano sul concetto di unire apprendimento e cucina: ogni lezione è accompagnata da una cena in stile italiano, presso la mia casa a Portland, Oregon.
Si tratta di sei lezioni tematiche in cui si analizzano le situazioni tipiche che un turista potrà affrontare. I partecipanti, tra un piatto gustoso e l’altro, imparano i vocaboli, la cultura e le abitudini di noi italiani.
I miei primi studenti hanno apprezzato questa formula, tanto che la maggior parte di loro si è iscritta per il prossimo turno di lezioni. A questo punto non so se sono un buon insegnante o un buon cuoco!
Molto probabilmente dovrò raddoppiare il numero delle lezioni. Di conseguenza, oltre al solito mercoledì, ci potrebbe essere anche un giovedì di lezioni.
Le nuove lezioni avranno luogo nella nuova casa di Alberta Art District, non appena riuscirò a sistemarmi dopo il trasloco.
A fine maggio saremo in ferie in Costa Rica, quindi il secondo corso di lezioni è previsto per la metà di giugno.

A presto!

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Il basket Nba

 

Azione tra Blazers e Rockets
Azione tra Blazers e Rockets

Un paio di giorni fa ho avuto la possibilità di assistere ad un match dei Portland Trail Blazers. Si trattava della seconda partita casalinga della prima serie dei Playoff. 

E’ stata una serata stupenda, per lo spettacolo e lo sport. Non ho potuto fare a meno di annotare i soliti, probabilmente stupidi commenti. Insomma le solite ” se fosse stato in Italia…”

Lo sport negli Stati Uniti, per quello che è la mia esperienza, è un evento per tutta la famiglia. Allo stadio vanno le famiglie, comprese le nonne. E’ un occasione per stare insieme, per mangiare e bere qualcosa (ovviamente) e per vedere un evento sportivo. I tifosi non trasudano cattiveria come la maggior parte da noi. Non ci sono cori razzisti, e lo spettacolo ce lo si gode in pace, senza pericolo.
Uno dei giocatori avversari, gli Huston Rockets, si è infortunato malamente (il giorno dopo ha dichiarato di terminare la sua carriera). Mi aspettavo un bel “devi morireeee” come si fa da noi. Gli spettatori erano preoccupati, ansiosi di rivedere l’avversario rialzarsi. Non è stato così, ed hanno accompagnato la il giocatore in barella con un applauso.
Anche in campo c’è rispetto. C’è tanta “cattiveria” durante l’azione, quello si. Lo sport è competizione, no?
Ma al primo accenno di tafferuglio tutto veniva velocemente placato.
Forse è solo Portland, o forse solo il basket. Ma ricordo le alcune domeniche pomeriggio a vedere il Milan. Tutta un’altra cosa.  E’ bello uscire dallo stadio e ridere e camminare verso la macchina, con altra gente come te. Senza “animali”, con tutto il rispetto per gli animali veri. E’ bello sapere che non troverai la tua auto in fiamme. E’ bello sapere che ci andrai ancora, e che ci porterai tuo figlio.