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Fatevi un giro tra i bidoni blu

Goodwill outlet

Tutte le volte che torno in Italia mi ritrovo, volente oppure no, in conversazioni nelle quali alcuni individui sembrano conoscere gli Stati Uniti da cima a fondo semplicemente con un paio di viaggi come turisti (Sai, io sono stato anche a San Diego!).
Vivo qui da 4 anni circa e devo dire che ogni tanto mi rendo conto di quanto non conosca affatto questo paese.

L’ultima esperienza che mi e’ capitata sono i cosiddetti “bidoni blu”. Vi sara’ capitato di vedere alcuni thrift stores e consignments stores, soprattutto Goodwill, che e’ un colosso presente negli USA ed altri 15 paesi. La prima volta che ho visitato Goodwill mi sono chiesto chi mai avrebbe potuto comprare qualcosa in quel negozio. Dopo alcuni mesi mi sono trovato a comprare qualcosa. Poi a donare e poi ancora a sostenere il modello in se, da buon “alternativo”.

I bidoni blu sono un’altra bestia. Chiaccheravo con un amico il quale mi diceva di un luogo speciale per il people watching. U luogo dove ogni tanto ci portava una ragazza per un appuntamento, per stupirla. Il mio cervello pensava a qualche bar sulla 23esima ma mi sbagliavo di grosso. Tim mi parlava dei bidoni blu di Goodwill. In sostanza tutto quello che non viene venduto, che non puo essere venduto o che non si ha tempo di smistare finisce nei bidoni blu. Un immenso centro Goodwill localizzato alla periferia della citta’ (nel mio caso Portland, OR). Un capannone enorme con immensi bidoni blu, rigorosamente allineati in file parallele con ogni tipo di oggetto all’interno. Ho deciso di farci un giro. Sono andato preparato, come da consiglio di Tim: cane in macchina, difesa personale in tasca, guanti e mascherina. Ai bidoni si raccoglie il meglio e il peggio della citta’: hipsters in cerca di un pezzo vintage e homeless alla ricerca di un indumento per superare l’inverno, casalinghe annoiate, hoarders, collezionisti di antiquariato, pazzi in generale, curiosi come me e cosi via. La maggior parte sono immigrati russi clandestini alla ricerca di qualcosa da rivendere per tirare a campare. All’interno dei bidoni si trova di tutto: ci si puo’ tagliare, si possono trovare escrementi e oggetti assurdi. Il tutto viene venduto a peso e quando vedi una bilancia alla cassa ti ritrovi a pensare utopisticamente ad un modello alternativo di produzione.  Non so se questo sistema esistera’ mai, ma quello di cui sono sicuro e’ che in questo contesto, in un economia mondiale in affanno, anche i bidoni blu hanno un loro ruolo: digeritori della produzione. Sono l’ultimo passo prima della discarica o come direbbe il mio amico Tim, sono una discarica un po’ piu’ “fancy”. La prossima volta che passate di qua, fatevi un giro ai bidoni, non ve ne pentirete.

8 replies on “Fatevi un giro tra i bidoni blu”

Ciao,
sto leggendo il tuo blog e lo trovo molto utile e ben fatto.
Sto facendo il dottorato di ricerca all’università di Pisa e dovrei venire a Portland per 6-9 mesi come visiting researcher preso la OHSU, per me però è importante capire se la mia borsa di dottorato può più o meno coprire il costo della vita li a Portland.
Secondo te con una borsa da 1500euro al mese (che sono al cambio di oggi 1977 dollari) ce la faccio a vivere considerando vitto+alloggio e trasporti??

Ciao, dovresti trovare un monolocale vicino ad OHSU intorno ai 700/800 dollari.
I mezzi sono gratuiti nella zona 1, quindi viaggi gratis. Puoi anche pensare di comprare una bicicletta. Direi che hai margine con quasi 2000 dollari.
Contattami prima di venire qui. A presto e buona fortuna

Ok grazie…molto gentile….avrei un altro paio di domande da farti se non ti scoccia….
Nei 700/800 dollari è compreso anche il discorso delle bollette ed una connessione internet??…..cmq è un prezzo buono….Mi consigli di partire dall’Italia già con l’alloggio stabilito??
Per quanto riguarda l’assicurazione sanitaria è meglio farla da qui in Italia oppure arrivare li a Portland e farla??quanto costa più o meno??
Ultima cosa, ma è una curiosità, ho letto da più parti che Portland è una città molto accocliente sotto tanti punti di vista…è vero??
Grazie per le info…e complimenti per il blog…
a presto

uh, ‘only in america’… carino il people watching, e anche il blog, ma ci scrivi pochino ho visto!! ciao!

Ciao Alessandro,
sono Luca, un ragazzo di Verona di 25 anni, stavo cercando informazioni sugli Stati Uniti e mi sono imbattuto nel tuo blog.
Cercavo informazioni perchè prima di fine anno vorrei provare a fare un’esperienza proprio negli USA, ero già stato in verità nel 2007 in Pennsylvania ma è stata un’esperienza da dimenticare.
In partenza ero orientato verso la West Coast (Oakland, San Francisco, San Jose ecc…) perché la vedo una zona molto giovanile e sempre all’avanguardia, poi per il mio lavoro (faccio il grafico) vedo che è molto fertile la zona e ci sono un sacco di company che cercano personale.

Vorrei provare a cercare lavoro, anche se comunque verrei provvisoriamente un piccolo periodo per sondare il terreno.
Secondo te è un buon momento per provare a venire nella terra dei sogni? Esistono comunità italiane dove magari si può trovare un piccolo aiuto anche per trovare casa o condividere pensieri?

Grazie del tuo tempo, spero in una tua risposta.
Ciao ciao

Luca Perina

A san Diego amavo le ditte aereonautiche, ma ora qualcosa è cambiato. E’ vero che ci vuole tempo per conoscere ma se si è perspicaci ci sono varie scorciatoie. Ho un amico mezzo USA qui che dopo 20 anni ho scoperto un suo punto debole. Per gli americani che spesso ho ammirato , ora ne sono un poco perplesso: lo spirito combattivo non è più lo stesso, l’indebitamento insolito e forse insostenibile, l’origine della crisi mondiale con la Leman, una certa ingeniutità nella politica estera, 1/3 della popolazione OBESA,… E’ vero per tutti che senza un continuo e faticoso RINNOVAMENTO si finisce presto per FOSSILIZZARSI sugli allori passati. Ma èp pure vero che troppi credono di conoscere perchè hanno toccato un porto, sorvolato una città, comperato un wanpun indiano…. perchè gli stupidi non mancano mai ^__^

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