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Figli nati all’estero

Julian at the NICU

In passato, pensando ai figli nati all’estero, magari mentre studiavo diritto privato, mi immaginavo coppie in viaggio durante gli ultimi mesi e gravidanze premature. Non avevo mai pensato ad una situazione piu concreta.
Il dieci giugno dello scorso anno e’ nato mio figlio Julian Miles al St. Vincent di Portland, Oregon.

E’stata un esperienza bellissima in se, come per ogni padre. A questo si e’ aggiunto il fatto di essere lontano dalla mia famiglia e amici. Ore in videoconferenza skype per mostrare il piccolo dall’altra parte del mondo.
Ovviamente sono seguite decine di domande di amici riguardo alle differenze rispetto a quanto avviene in Italia.
Vi dico come stanno le cose: i neonati nascono qui negli USA allo stesso modo in cui nascono in Italia: che ci crediate oppure no, passano attraverso la stessa via, cosi come avviene da migliaia di anni 🙂

Julian oggi

La differenza sta nel sistema ospedaliero: partorire qui e’ come partorire in una bella clinica privata. Un infermiera a te riservata, camera stile albergo con divano per il futuro padre, menu alla carta e cose di questo tipo.
Purtroppo mio figlio ha deciso di venire al mondo piu presto del previsto e quindi e’ stato trattenuto nella NICU (terapia intensiva prenatale) per circa 10 giorni. Fattura arrivata a casa dopo questo soggiorno: circa 60.000 (sessantamila) dollari americani, di quelli verdi.

Per fortuna abbiamo una buona assicurazione sanitaria

5 replies on “Figli nati all’estero”

Buongiorno e Buon Anno e Buona Befana,
lo so che in USA non si festeggia, ma visto che sei italiano (ti do del tu spero che vada bene) gli auguri li invio comunque.
Anche io ho partorito la mia terza figlia a New York e mi sono ritrovata nel tuo racconto, rispetto all’Italia è stata un’esperienza bella che ricordo con tanta emozione ancora e tanta gioia. Sono stata trattata benissimo, e dopo il parto stavo benissimo, cosa che in Italia con i miei due precedenti figli, ci ho messo una settimana, dieci giorni per rimettermi dal parto.
Complimenti per il bellissimo bambino, sarai orgoglioso e a ragione!
Ti scrivo perché girando la rete sono arrivata al tuo blog. Ho aperto recentemente un blog di ricette fantascientifiche, scrivo fantascienza e uno dei miei personaggi è un meccanico con l’amore per la cucina, l’indirizzo è http://www.fantaricette.blogspot.com
Ti interesserebbe che io alla fine di ogni ricetta mettessi anche l’indirizzo del tuo blog(come già faccio con due siti amici)? E ti piacerebbe linkarmi (ma si dice e si scrive così?)da qualche parte nel tuo? E’ un modo simpatico e bello di farsi conoscere e di aiutarsi.
Un saluto, tanti auguri ancora
Claudia Marinelli.

Anche mia figlia è nata negli Stati Uniti e sono rimasto impressionato dalla stanza in cui ha partorito mia moglie: arredata alla perfezione, bagno e infermiera sempre presente. Dopo il parto ci diedero anche una camera doppia, in modo da stare insieme durante il periodo di degenza di mia moglie.

I just happened upon your blog. I’m American and have been living in Italy for the past 10 years. I gave birth to my second daughter in Italy…a typical hospital, albeit small town. Just to give you an idea of how well it went…when it came time for me to give birth to my third child (and we were in Turin by then), I chose to give at home, taking advantage of the public health care that offered this option through the local hospital. I’m glad to see you had a good experience in the U.S.

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